Molte sono nel mondo le famiglie che pretendono discendere, in modo più o meno diretto, dagli Imperatori di Bisanzio, e che, pertanto, hanno assunto, non sempre legittimamente, il cognome della “gens” Comneno. I Comneno contarono vari rami, si collegarono con tante famiglie, trasmisero i loro titoli, appellativi e cognomi a varie altre Casate, e non v’è da meravigliarsi se oggi troviamo molti che uniscono al loro cognome anche quello di Comneno, Comneno Paleologo, Comneno Paleologo Nemagna, Comneno Paleologo Dukas, Comneno Paleologo Tocco etc. e cioè i cognomi delle principali famiglie che regnarono sul Trono di Bisanzio prima e di Costantinopoli poi.
La Famiglia Angelo, o d’Angelo, o Angelo Flavio Comneno Duca si è detta, da alcuni autori, di antica origine napoletana o addirittura inglese. Tali asserzioni non sono assolutamente vere.
Gli studiosi sono concordi nel ritenere che essa sia di origine greca, discendente direttamente dai grandi Imperatori di Bisanzio e cioè dagli Angelo, detti Comneno.
La Casata cominciò ad espandersi in varie altre parti d’Italia ma contemporaneamente cominciò ad alterarsi anche la grafia dell’illustre cognome per l’imperizia dei parroci d’allora, per lo più illetterati. E così talvolta si legge “Angelo” o “d’Angelo“, altre volte “degli Angeli“. Non tutte le ricordate famiglie possono vantare una discendenza diretta dagli Angelo Comneno. L’unico che finora ha potuto dimostrare tale illustre discendenza é proprio il Ramo dei Flavio Comneno Ducas, alla luce degli atti genealogici, di archivio, di curia, parrocchiali, chirografi ed altro ancora a nostra disposizione.
(estratto dal libro “Storia e genealogia della Imperiale Famiglia Angelo Comneno Ducas o Angelo Flavio Comneno Ducas” di Simonetta Angelo-Comneno, collana “Saggi, studi, testi”, 2007)
STEMMA: Interzato in palo: nel I d’azzurro, alla fascia accompagnata da due stelle di otto raggi, una in capo e una in punta, il tutto d’oro (ANGELO); nel II d’oro, a tre campane di nero poste 2 e 1; sul tutto uno scudetto d’oro, a tre fasce di nero (COMNENO); nel III d’azzurro, alla croce greca d’argento (DUKAS).
Tutto nel cuore dell’aquila bicipite spiegata d’oro, linguata di rosso e armata d’oro, le due teste coronate con la corona imperiale bizantina, tenente nell’artiglio destro uno scettro d’oro e una spada d’argento manicata d’oro, e nel sinistro il globo imperiale sormontato da una crocetta greca.
CIMIERO: un Angelo al naturale, con le ali chiuse d’oro, vestito d’argento, coronato con la corona imperiale bizantina con infule, tenente con la destra alzata una palma di verde e con la sinistra il globo imperiale sormontato da una crocetta greca d’oro.
CORONA: imperiale bizantina, con infule
INFULE: d’argento, caricate da una crocetta greca d’oro
PADIGLIONE: rosso, foderato d’ermellino, con frange e nappe d’oro
MOTTO: Deus meus et omnia